Questa storia risale ora mai a 12 anni fa ma è indelebile nel mio cuore. Ovviamente i nomi sono di fantasia e ci sono alcune modifiche per evitare di riconoscere i protagonisti di questa narrazione. Mamma con due figli. Giovanni di 5 anni e Filippo di 2 anni.
Il Padre dei bambini è morto a causa di un cancro. La mamma per proteggerli ha raccontato loro che” il papà è andato in cielo” . Qualche mese dopo la famiglia ha preso l’ aereo per andare a Londra a trovare alcuni parenti e Giovanni è corso dal pilota per chiedere di dirigersi diretti dal papà.
l’ aereo era salito in cielo ma il papà non c’era.
Giovanni ha urlato e, ovviamente, ha avuto una crisi di rabbia talmente impegnativa da dover richiedere un aiuto da parte delle hostess in turno.
La mamma ha richiesto il mio intervento qualche settimana dopo l’accaduto.
Gli obiettivi erano: riconquistare la fiducia della mamma e far comprendere il significato di vita e di morte a Giovanni che fino a quel giorno aveva proiettato in un suo immaginario.
Insieme alla mamma abbiamo lavorato sulla fiducia e sulla comprensione di ciò che è la vita attraverso alcune attività mirate e il prendersi cura di una piantina per osservare il ciclo vitale e far comprendere quindi, attraverso alcune esperienze concrete cosa accade quando si nasce (attraverso il semino della piantina) e quando si muore ( se non nutriamo la pianta potrebbe morire oppure un parassita potrebbe intaccarla e farla morire).

Cosa fare?
Sincerità e verità. Dire ad un bambino: ” il nonno è morto, il papà è morto”. spiegare che, come nelle piantine, la vita è fatta di nascita e di morte.
Rassicurare. Accogliere momenti di rabbia. Esserci. Dare un nome alle emozioni. Se capita di piangere davanti ai bambini dire semplicemente “anche mamma e papà piangono: “Siamo tristi”.

Importante mantenere, per quanto possibile, la routine per garantire la base sicura.
Se i bambini hanno età maggiore di 6 anni potrebbero anche partecipare al funerale come rito e simbologia che serve per elaborare il lutto.

Cosa non fare:
Dire bugie: ” È in cielo” Oppure ” è andato/a in paradiso ” ” vedrai che vi rivedrete ” .
Dire: ” non piangere!” È fondamentale invece vivere pienamente le emozioni senza vergogna alcuna.

 


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